Ventola raffreddamento motore: come funziona, i possibili guasti

2022-10-22 21:15:43 By : Mr. yongke liang

La ventola è un componente chiave dell’impianto di raffreddamento di un veicolo. È infatti la ventola a garantire un apporto aggiuntivo di aria quando il radiatore non riesce più a “smaltire” il calore, cioè quando l’aria esterna che passa attraverso la parte radiante non basta più ad assicurare l’adeguato scambio di calore. A velocità sostenuta le lamelle del radiatore vengono infatti raffreddate dall’aria esterna, ma quando il veicolo rallenta o si ferma la ventola si attiva per garantire un flusso d’aria aggiuntivo. Se la ventola raffreddamento non funziona o non si attiva al momento del bisogno il radiatore si surriscalda compromettendo il corretto funzionamento dell’impianto di raffreddamento.

Va ricordato che ventole non sono ad uso esclusivo del radiatore ma sono azionate anche per raffreddare altre parti radianti, ad esempio il radiatore dell’olio del cambio automatico o il condensatore del sistema di climatizzazione. Un guasto alla ventola aria o un suo malfunzionamento più dunque avere ripercussioni ad ampio raggio, richiedendo di essere sostituita con una ventola di ricambio, di cui in aftermarket è disponibile un’ampia offerta.

Il gruppo ventola auto è composto da una o due ventole – uguali o di dimensioni diverse – e può essere di tipo aspirante o di tipo premente. Questo dipende sostanzialmente dalla direzione del flusso d’aria generato dalla ventola rispetto alla posizione del radiatore auto. A gestire le ventole – attivandolo al momento giusto e regolandone la velocità di rotazione – è un’apposita centralina elettronica. La regolazione della velocità di rotazione della ventola è correlata alla temperatura rilevata del liquido di raffreddamento. Sopra una certa soglia la centralina attiva dunque il gruppo ventola per generare un flusso d’aria forzato (con una portata che dipende dalla velocità di rotazione delle ventole) che andrà a raffreddare la parte radiante del radiatore  e, conseguentemente, il liquido di raffreddamento che circola nelle tubazioni del radiatore. La massa radiante del radiatore è infatti costituita da file di tubi affiancati – in cui circola il liquido refrigerante – contornati da lamelle metalliche per attuare lo scambio termico.

Il principio “cardine” su cui si basa il funzionamento dell’ impianto di raffreddamento di un’ auto , e non solo, è lo scambio di calore. Il liquido di raffreddamento , circolando nelle serpentine, assorbe calore del motore e passando attraverso il radiatore lo “trasferisce” alle lamelle della massa radiante che a loro volta lo cedono all’aria esterna. È dunque il costante scambio di calore che avviene nel radiatore a far sì che il calore prodotto dal motore venga disperso nell’aria attraverso le alette metalliche che circondano le serpentine del radiatore: ciò fa in modo che il motore non si surriscaldi, mantenendo un’ottimale temperatura di esercizio. Non è dunque un caso che il radiatore, per massimizzare la superficie di contatto con l’aria esterna, sia posizionato subito dietro la calandra del veicolo.

Quando il flusso d’aria esterno non riesce a raffreddare sufficientemente le alette del radiatore, e quindi il liquido di raffreddamento, interviene la ventola. Anche le elevate temperature esterne possono rendere necessaria l’attivazione delle ventole, in quanto l’aria esterna, essendo particolarmente calda, risulta meno efficace nel raffreddamento. Le ventole sono attivate da un sensore di temperatura del liquido di raffreddamento, che misura costantemente la temperatura del liquido dando il segnale alla centralina per attivare la ventola e generare il surplus d’aria necessario. La gestione della ventola è totalmente elettronica e gestita dalla centralina a seconda della logica derivata dalle scelte progettuali del costruttore.

Quasi tutte le ventole sono motorizzate e gestite elettronicamente da un’apposita centralina. Su alcuni motori, generalmente datati, può esserci un’apposita cinghia che trascina la ventola aria. In alcuni fuoristrada o vecchi modelli – in particolare BMW e Mercedes – è invece un giunto viscoso (contenente olio) a far girare la ventola.

Il guasto più frequente alla ventola di raffreddamento è la rottura del motorino elettrico, che può essere “fisiologica” dopo molti anni di utilizzo del veicolo. Il motorino elettrico della ventola non può essere riparato – a meno che non si tratti semplicemente di un problema al circuito di alimentazione del motorino – e si rende dunque necessaria la sostituzione di tutto il componente ventola, scegliendo il codice di ricambio corretto per l’auto in questione.

Oltre che per il superamento di una certa soglia della temperatura dell’acqua / liquido di raffreddamento, la ventola può azionarsi anche se la pressione di condensazione del climatizzatore supera un determinato valore.

Se la ventola di raffreddamento si blocca è inoltre importante un primo controllo del fusibile della ventola: se infatti il fusibile si è bruciato la ventola non potrà essere azionata. Una rapida diagnosi / test consente di individuare un eventuale guasto al fusibile della ventola e procedere con la sostituzione. Il guasto alla ventola potrebbe essere imputato anche ad un malfunzionamento dell’interruttore del termostato .

Un possibile problema alla ventola è riscontrabile dall’accensione della spia della temperatura dell’acqua, dato che la temperatura del liquido di raffreddamento risulta eccessiva.

In alcuni casi la ventola auto potrebbe azionarsi troppo spesso o rimanere sempre in funzione anche senza la necessità di un apporto di aria aggiuntivo. In queste situazioni il problema della ventola sempre accesa potrebbe essere causato da un blocco del relais di azionamento della ventola, che rimanendo sempre bloccato non riesce a fermare la ventola mantenendola costantemente azionata. Il relè della ventola di raffreddamento è generalmente posizionato sul gruppo ventola, dietro il radiatore, oppure nel fusibile inferiore. La funzione del relè ventola raffreddamento è di convertire un segnale a bassa tensione dalla centralina elettronica o dal sensore termostatico.

È inoltre piuttosto comune accorgersi che la ventola continua a girare anche quando si spegne la macchina. In questo caso potrebbe trattarsi di un surriscaldamento eccessivo dell’acqua del motore, che richiede dunque di essere ulteriormente raffreddato anche con l’auto spenta per tornare alla temperatura corretta. In alcuni casi la ventola continua a girare a motore spento perché la rigenerazione del filtro antiparticolato  ha spinto in alto la temperatura del motore e del liquido di raffreddamento. Quando infatti il filtro antiparticolato si “auto-pulisce” – attraverso il processo di rigenerazione del filtro antiparticolato – la temperatura del motore raggiunge infatti una temperatura di circa 600° che consente di ossidare la fuliggine e trattenerla nel filtro. Se l’auto viene spenta quando è in corso il processo di rigenerazione, o si è appena concluso, il motore risulta evidentemente surriscaldato richiedendo l’intervento della ventola.

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